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Stintino

Un pò di storia

Il piccolo borgo marinaro di Stintino, ha visto la sua nascita nel 1885, quando gli abitanti dell'Asinara furono espropriati per la costruzione di un lazzaretto e di una colonia penale. Le 45 famiglie che fondarono Stintino erano in prevalenza di origine ligure e per la precisione di Camogli, qualche famiglia di origine ponzese e alcune sarde.
Per la nascita del paese fu fondamentale la vicinanza alla Tonnara delle Saline, determinante per lo sviluppo socio economico del paese.  Stintino è diventato comune autonomo il 10 Agosto 1988 e conserva tuttora le caratteristiche di borgo di pescatori, anche se l'attività della pesca si è notevolmente ridotta e il paese è diventato un rinomato centro turistico. 

Posto nell'estrema punta nord occidentale della Sardegna, Stintino si sviluppa intorno ad una profonda rada, con il porto per i pescherecci, e uno stretto fiordo, in sassarese "Isthintinu", che ha dato il nome all'abitato e che oggi ospita un porto turistico per le numerose imbarcazioni da diporto che vi giungono durante la lunga stagione turistica.

L'ambiente circostante, caratterizzato da aree palustri e ampi tratti di macchia mediterranea, conserva meravigliosi panorami.
A circa 15 km da Stintino si trova lo  Stagno di Pilo, meravigliosa area protetta, circondata da dune di sabbia che ospitano giunchi e tamerici sorvolati da un gran numero di uccelli (tra i quali spiccano per bellezza i fenicotteri rosa) e da fauna selvatica.

Le splendide spiagge di La Pelosa e delle Saline hanno fatto di Stintino una delle mete favorite dal turismo. Poco prima di arrivare a Stintino si incontra lo Stagno di Casaraccio e il complesso ottocentesco della Tonnara, ora trasformata in villaggio turistico.
Sul lato orientale del promontorio, il mare turchese della  Pelosa e, di fronte l'isolotto con l'omonima torre di origine aragonese, detta della finanza, edificata nel 1578 a difesa del litorale.

Poco oltre si vede  l'Isola Piana, usata in passato per il pascolo del bestiame che vi veniva portato con una caratteristica transumanza fatta con le barche da pesca.
Sull'isola svetta con i suoi 18 metri di altezza la Torre dell'Isola Piana edificata nel XVI secolo e restaurata nel 1931.

Il litorale ovest aperto sul Mare di Sardegna vede delle splendide scogliere e diverse calette rocciose tra cui Coscia di Donna, Cala del Vapore.

Da visitare a Stintino il Museo della Tonnara dove viene riproposta la storia della Tonnara Saline con numerosi filmati e foto, particolare la struttura del Museo che ricostruisce il labirinto della rete della tonnara. Numerose sono le manifestazioni religiose tra cui ricordiamo a Maggio la festa di  Sant'Isidoro in Ercoli, dove esiste una piccola chiesetta di campagna.

L'8 Settembre a Stintino si festeggia la Madonna della Difesa, patrona del Paese, e viene svolta una suggestiva processione a mare dove il simulacro della Vergine viene portato sulle barche dei pescatori dalla confraternita a Lei intitolata, così da ricordare ogni anno la traversata fatta nel 1885 con la Vergine dall'AsinaraStintino.
Lo stesso giorno viene svolto un palio remiero che ricorda le gare che i vecchi tonnarotti facevano con le barche a remi per arrivare alla Tonnara, da qualche anno non vengono più utilizzate le vecchie barchette in legno dei pescatori, ma barche in vetroresina della categoria Gozzi Nazionali a Sedile Fisso, Stintino vanta l'unica Società di canottaggio a sedile fisso della Sardegna, la Società Canottieri Stintino regolarmente iscritta alla Federazione Nazionale.

Verso la metà di Settembre si festeggia in località Pozzo S.Nicola, il patrono San Nicola, con eventi religiosi ma anche folkloristici e la tradizionale Sagra della pecora.
La penisola di Stintino si protende nel mare dell'Isola dell'Asinara, da cui è separata da un braccio di mare poco profondo.
Oltre all'Asinara, troviamo un'altra isola di dimensioni rilevanti (tra cui la già citata Isola Piana) e vari altri isolotti di poche decine di metri quadrati, ma interessanti dal punto di vista naturalistico; le coste sono sabbiose sul lato est e rocciose sul lato ovest con un'altezza variabile dai 10 ai 150 m. 

Il clima piuttosto arido ed i venti costanti non consentono un adeguato sviluppo forestale nel promontorio. La vegetazione presenta, dunque, tutte le specie tipiche della macchia bassa mediterranea, mentre è scarsa la presenza di lecciolivastri e ginepri che presentano tutti la tipica postura "distesa" delle piante sottoposte a venti forti per tutto l'anno.

Il territorio rivela la presenza di numerose rarità floreali (centaurea horridaerodium corsicum, nananthea perpusilla).
La parte più a sud è coltivata intensamente a grano: sin dai tempi dei romani la Nurra era conosciuta come uno dei migliori "granai dell'impero". Il resto della penisola è riservata a pascolo per ovini e bovini; nei tempi più antichi era quartiere di svernamento delle greggi che venivano a passare i mesi freddi dai monti del nuorese, e venivano effettuate delle vere e proprie transumanze.